La Fête des Vendanges – Le Cochelet di Champagne Chez Moi

15

Set 2025

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In Champagne la vendemmia non è soltanto il momento più intenso dell’anno, ma anche l’occasione che culmina in una tradizione conviviale profondamente radicata: il cochelet, il pasto di fine vendemmia.

A seconda delle zone, questa celebrazione assume nomi diversi: nella Marne è conosciuta come cochelet o coquelet, nell’Aube come le chien. In ogni caso si tratta della stessa usanza: un banchetto offerto dal vigneron ai vendemmiatori per ringraziarli del lavoro svolto nei filari.

Il termine cochelet deriva da coquelet, il giovane galletto che simboleggiava abbondanza e gratitudine. Ma la festa andava ben oltre il piatto servito in tavola: era un momento collettivo che intrecciava lavoro, folklore e rito di passaggio. Il gallo, nella cultura rurale, rappresentava la forza solare e virile, e al cochelet assumeva un valore iniziatico: il giovane che vi partecipava per la prima volta veniva accolto tra gli adulti con scherzi, travestimenti e piccole messe in scena. In alcune versioni più goliardiche, si racconta che il gallo venisse persino “ubriacato” con Champagne – così si diceva allora – a sottolineare il carattere giocoso e liberatorio della celebrazione.

Un rito comunitario
Il cochelet non era soltanto una cena, ma un vero rito comunitario che segnava la fine della fatica e l’inizio di un nuovo ciclo agricolo. Le tavole si riempivano di pietanze generose, preparate con i prodotti del territorio e servite in un clima di allegria e condivisione.

Il vino restava il protagonista: si stappavano bottiglie di Champagne e coteaux champenois, ma soprattutto si assaggiava il vino nuovo, torbido e spumeggiante, che anticipava le promesse dell’annata appena conclusa. Canti, brindisi, scherzi e improvvisazioni teatrali animavano la serata, rinsaldando il legame tra vignaioli e vendemmiatori. Ogni villaggio conservava le proprie varianti, ma lo spirito era lo stesso: celebrare insieme la vigna e la comunità.

Già nell’Ottocento il cochelet era noto agli osservatori. Nel 1857, Paul de Saint-Victor, nel suo Voyage dans la Champagne, lo descriveva così:

«Lorsque la dernière grappe était cueillie, le maître conviait ses vendangeurs à un joyeux repas, le cochelet, où l’on riait, chantait et buvait le vin nouveau. C’était la fête de la vigne, la récompense du labeur, et l’annonce des richesses à venir.»
 (“Quando l’ultimo grappolo era raccolto, il padrone invitava i suoi vendemmiatori a un allegro banchetto, il cochelet, dove si rideva, si cantava e si beveva il vino nuovo. Era la festa della vigna, la ricompensa della fatica e l’annuncio delle ricchezze a venire.”)

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Memoria di convivialità
Oggi il cochelet sopravvive nella memoria collettiva come una delle espressioni più autentiche della convivialità champenoise. Ricorda che, prima di diventare simbolo di lusso e prestigio, lo Champagne è nato come vino di festa e di condivisione.

Anche noi di Champagne Chez Moi celebriamo la fine della vendemmia ispirandoci al cochelet, grazie alle maison e ai vigneron che ci hanno invitati e coinvolti in questo rito conviviale — Champagne Henri Giraud, la famille e i cari amici Michel Loriot e Martine di Champagne Apollonis.

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Con questa energia, inauguriamo la nuova stagione di serate, eventi, tour e tanto altro: un invito a vivere lo Champagne con autenticità, passione e spirito di festa.

🍽️ Menu du Cochelet – Champagne Chez Moi
(Tradition & Convivialité Champenoise)

Apéritif
Champagne Hélène Beaugrand, Le Grand Carré - Blanc de Blancs 

Entrée
Charcuterie champenoise, jambon de Reims et viande séchée fumée au bois de hêtre, pain et beurre demi-sel
Accord: Champagne Mademoiselle Marg’O, Pure Blanc de Blancs “La Violette” 

Plat principal
Saucisse au vin avec purée de pommes de terre
Accord: Champagne M-Marcoult, Hestia, Extra Brut 60/40 

Fromages
Camembert et Comté, noix et salade verte
Accord: Champagne Frerejean Frères, Brut - Grande Réserve 

Accord intermédiaire
Champagne Apollonis, Authentic Meunier, Brut - Blanc de Noirs

Dessert
Tarte aux mirabelles et prunes champenoise
Chocolats au Pinot Noir d’Henri Giraud
Accord: Henri Giraud, Solera Ratafia Champenois S90-19

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🥂 Dégustation

Hélène Beaugrand – Le Grand Carré Blanc de Blancs 
  • 100% Chardonnay
  • Terroir, Montgueux (Aube)
  • Selezione catastale, ZP88
  • Bas de Coteaux 
  • Esposizione Sud-Est
  • Suolo, Calcare del Turoniano e Silex risalenti a circa 90 milioni di anni fa
  • Vinificazione, acciaio
  • Fermentazione malolattica svolta
  • Affinamento sui lieviti, minimo 36 mesi 
  • Tirage, 20 marzo 2021
  • Dégorgement, 2024 
  • Dosaggio, 0 g/l
  • Produzione, 3200 bottiglie
  • All’olfatto emergono note agrumate e floreali, cenni gessosi e mandorla fresca.
  • Al palato incisivo, minerale, salato di lunga persistenza. Effervescenza fine.
Mademoiselle Marg’O – Pure Blanc de Blancs “La Violette” Brut 
  • 100% Chardonnay
  • Terroir, Bergères (Côte des Bar - Aube)
  • Lieu-dit La Violette 
  • Suolo, argillo-calcareo
  • Vinificazione in cuve in acciaio inox
  • Fermentazione malolattica svolta
  • Affinamento sui lieviti, 36 mesi 
  • Dégorgement, 2024
  • Dosaggio 9 g/l 
  • Produzione, 4000 bottiglie
  • All’olfatto fiori bianchi, agrumi, leggere erbe aromatiche.
  • Al palato verticale e puro, freschezza agrumata e tensione minerale. Effervescenza setosa.
M-Marcoult – Hestia Extra Brut 60/40
  • 60% Chardonnay, 40% Pinot Noir
  • Vini di riserva 50%
  • Invecchiamento prolungato
  • Terroir, Barbonne-Fayel (Côte de Sézanne)
  • Età media delle vigne, 35 anni
  • Vinificazione e affinamento in cuve di acciaio inox termoregolate e foudre
  • Fermentazione malolattica parziale
  • All’olfatto frutta matura, mela cotogna, note di pan brioche e accenni speziati.
  • Al palato rotondo, equilibrato, armonioso tra corpo e freschezza. Effervescenza cremosa e avvolgente.
Frerejean Frères – Brut Grande Réserve 
  • 50% Chardonnay, 30% Pinot Noir, 20% Meunier
  • Villaggi Premier e Grand Cru
  • Base 2021
  • Vini di riserva 20-30% (2019/2020)
  • Vinificazione in cuve in acciaio inox smaltato
  • Fermentazione malolattica svolta
  • Affinamento sui lieviti, 4 anni 
  • Dégorgement, 10/12/2024
  • Dosaggio 6 g/l 
  • All’olfatto floreale, agrumato, frutta secca, lievi note tostate.
  • Al palato ampio, elegante, persistente. Effervescenza fine e regolare.
Apollonis – Authentic Meunier Brut - Blanc de Noirs
  • 100% Meunier
  • Vini di riserva 50%, metodo Solera
  • Terroir, Festigny (Vallée de la Marne)
  • Collezione Sensations Vibratoires – il vino è “cullato” dalla musica classica durante l’affinamento
  • Vinificazione in cuve in acciaio inox smaltato 
  • Fermentazione malolattica svolta 
  • Affinamento sui lieviti, 24 mesi  
  • Dégorgement, 12/2023
  • Dosaggio 8 g/l 
  • All’olfatto frutti rossi, prugna, mela cotogna e tocchi speziati.
  • Al palato generoso, ricco, con bella freschezza minerale. Effervescenza cremosa.
Henri Giraud – Solera Ratafia Champenois S90-19
  • 70% Pinot Noir di Aÿ, 30% Chardonnay 
  • Solera dal 1990 al 2019 
  • Fortificazione con acquavite di Champagne
  • Affinamento in piccole botti di rovere della foresta di Argonne
  • All’olfatto aromi di frutta secca, fichi, datteri, cacao e spezie dolci.
  • Al palato avvolgente, profondo, con dolcezza equilibrata da freschezza e sapidità. 
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“Felice alchimia scoperta nel XIII secolo” che permette di assaporare “la carezza di questi succhi d’uva di Champagne magnificamente sublimati”. 

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Il cochelet ci ricorda che lo Champagne, prima di tutto, è vino di gioia e di unione, nato per celebrare insieme.

Tags: champagne, cochelet, vendemmia, tradizione, histoireduchampagne 

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