Bellavista celebra la Franciacorta con Alma Assemblage, trilogia d’autore

03

Set 2025

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Bellavista interpreta l’arte dell’assemblaggio come espressione autentica del suo paesaggio, dando vita alla gamma Alma Assemblage

Radicata profondamente nel territorio storico della Franciacorta, la cantina conosce intimamente i paesaggi lombardi. Fondata nel 1977, appena dieci anni dopo la nascita della DOC Franciacorta, Bellavista ha operato in tutta l’area, oggi riconosciuta come DOCG.

Con particolare orgoglio, la Maison ricorda come il fondatore Vittorio Moretti abbia iniziato fin da subito ad acquisire parcelle pregiate in tutta la regione, gettando le basi per il futuro successo della giovane cantina.

A quasi cinquant’anni di distanza, Bellavista celebra il paesaggio della Franciacorta con una nuova trilogia di vini, omaggio all’identità del territorio e alla maestria dell’assemblaggio.

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Alma Assemblage 1, Alma Non Dosato Assemblage 1 e Alma Rosé Assemblage 1 inaugurano una nuova era per Bellavista
Realizzati sotto l’attenta guida dell’enologa Francesca Moretti, affiancata dal suo mentore Richard Geoffroy, queste tre cuvée danno vita a una serie in continua evoluzione, destinata a rinnovarsi con ogni annata.

A differenza di molte celebrazioni del terroir, il cuore del progetto risiede nell’arte dell’assemblaggio: l’incontro armonico tra parcelle diverse. «L’assemblaggio è l’atto interpretativo per eccellenza» afferma Francesca Moretti, «un atto che deve essere teso, luminoso, piacevole al palato, un’espressione dell’identità e della perfezione dei nostri vini».

Questo gesto di sintesi è reso possibile da quella che Moretti definisce «una miriade di variabili» presenti nei vigneti Bellavista. Ne nasce una creazione complessa, ma profondamente dedicata a esprimere le potenzialità più autentiche della Franciacorta.

Bellavista Alma Assemblage 1: una nuova era del vino, tra senso del luogo e precisione artigianale
C’è un punto in cui tradizione e futuro si incontrano, dove la memoria dei gesti contadini si intreccia con una visione evolutiva del vino. Oggi, quel punto ha un nome: Alma Assemblage 1. È il primo capitolo di una trilogia firmata da Francesca Moretti e Richard Geoffroy, duo di rara affinità elettiva, che inaugura un nuovo corso per Bellavista, fondato sull’ascolto della natura e sulla reinterpretazione del tempo.

L’approccio di Bellavista è al tempo stesso filosofico e tecnico. L’assemblaggio, nella sua accezione più alta, diventa atto interpretativo: un gesto che sintetizza identità e complessità. Lo racconta Francesca Moretti: «Abbiamo voluto spingere l’arte della parcellizzazione fino a un’enologia di precisione, leggera, essenziale. Un’architettura che non cerca la replica, ma l’evoluzione».

Richard Geoffroy, per anni alla guida di Dom Pérignon e oggi profondamente legato alla Franciacorta, conferma: «Questo è un territorio di eccellenza, con una voce propria. Non ha bisogno di modelli da imitare. Con Bellavista ho trovato un’identità forte, un’energia autentica. Non si tratta di Champagne: si tratta di Bellavista, di Franciacorta, di unicità».

Anche l’aspetto visivo si rinnova. L’etichetta si veste di toni caldi e bruniti, evocando la terra e la stabilità. La numerazione cardinale – il numero 1 – sancisce l’inizio di un ciclo nuovo: una cuvée diversa ogni anno, fedele però a un patrimonio di vigne e a un profondo senso del luogo.
Il Sense of Place, appunto. Più che un concetto, una dichiarazione poetica e politica. La terra, i suoli, le esposizioni, ma anche la memoria, l’arte, l’architettura, gli affetti: tutto concorre a definire l’identità di Bellavista. È qui che entra in gioco la mano di Marco Simonit, custode del patrimonio vitato e interprete della vite come organismo vivente, da accompagnare e proteggere.

Nel cofanetto che custodisce Alma Assemblage 1 si trova una mappa disegnata a mano: una geografia sentimentale che unisce vigneti, case, conventi e colline. Non è semplice packaging, ma un manifesto di appartenenza. Come lo è la bottiglia, firmata sul retro da Francesca Moretti e Richard Geoffroy, a suggellare una relazione profonda e generativa.

A chiudere, un manifesto di identità: «Siamo l’insieme di ogni vigna, suolo, esposizione e pianta. Siamo la complessità del nostro patrimonio vitato. Ogni anno siamo contemporanei rimanendo classici. Oggi abbiamo scritto un nuovo capitolo della storia di Bellavista: il futuro è un mondo in costruzione».

Alma Assemblage 1 è dunque molto più di una cuvée: è la dichiarazione poetica e produttiva di un’idea di vino che accoglie la mutevolezza del tempo e la trasforma in un atto di creazione consapevole, vibrante, profondamente umano.

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Alma Assemblage 1, Franciacorta DOCG Extra Brut
Un nuovo classico per la Franciacorta

Frutto della vendemmia 2021, Alma Assemblage 1 è la cuvée che più di ogni altra incarna lo spirito della Maison Bellavista. Lo Chardonnay costituisce la parte principale dell’assemblaggio, con l’86%, accompagnato dal 13% di Pinot Nero e dall’1% di Pinot Bianco. Il 32% dell’assemblaggio è affinato in pièces di rovere, con l’integrazione di vini di riserva delle annate 2014, 2019 e 2020. 

Il progetto nasce da una viticoltura sartoriale, estremamente parcellizzata. Su 129 parcelle vinificate singolarmente, 60 – selezionate in dieci comuni della Franciacorta – entrano a far parte dell’assemblaggio. Ne derivano 91 basi che, con precisione artigianale, vengono composte per dare vita a una cuvée di equilibrio ed energia, tensione e pienezza, capace di coniugare profondità e luminosità. 

Il risultato è un gusto armonico che riflette l’unione tra terra e lavoro dell’uomo, tra campagna e cantina. Dopo 30 mesi di affinamento sui lieviti, il dégorgement è avvenuto nel 2024, con un dosaggio di 3,5 g/l.

L’annata 2021 ha presentato alcune sfide: una fioritura tardiva causata da una primavera fresca e una violenta grandinata nel mese di luglio. Tuttavia, la maturazione lenta all’inizio della stagione ha favorito un equilibrio prezioso, particolarmente utile durante l’ondata di calore di agosto. Grazie a un’attenta selezione in vigna, le uve sono giunte in cantina in condizioni ottimali.

L’Alma Assemblage 1 si distingue all’olfatto per la finezza degli aromi agrumati, vivaci e delicati, intrecciati a un bouquet floreale di grande eleganza. La componente fruttata si esprime con toni freschi di pesca, mentre emergono sentori di frutta secca e brioche, che arricchiscono il profilo aromatico con sfumature di gelsomino, salvia ed erbe officinali, donando luminosità e dinamismo all’insieme. Al palato rivela complessità e profondità, con una struttura piena ed equilibrata. La freschezza si armonizza con una piacevole maturità espressiva, dando vita a un sorso teso e sapido, di grande precisione. Il perlage, finissimo e cremoso, amplifica la sensazione di avvolgenza e valorizza la progressione gustativa. La chiusura è minerale, lunga e persistente.

Abbiamo raccontato l’Alma Assemblage 1, primo capitolo di una nuova visione firmata Bellavista. Presto, il nostro percorso proseguirà con l’Alma Non Dosato Assemblage 1 e l’Alma Rosé Assemblage 1, completando una trilogia pensata per esplorare, con rigore e sensibilità, le molteplici sfumature del Franciacorta contemporaneo.

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Tag: bellavista, franciacorta, almaassemblage, francescamoretti, richardgeoffroy

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