Veuve Clicquot – La Grande Dame: l’audacia del Pinot Noir, l’eredità di una visione
25
Set 2025
Condividi su:
Ci sono Champagne che segnano un’epoca e altri che ne custodiscono lo spirito. La Grande Dame, cuvée de prestige della Maison Veuve Clicquot, è entrambe le cose: un omaggio alla fondatrice Barbe-Nicole Ponsardin, la donna che ha rivoluzionato la storia dello Champagne, e al tempo stesso una dichiarazione di stile, contemporanea e radicata nel Pinot Noir.
Tutto ebbe inizio nel 1805, quando Madame Clicquot, rimasta vedova a soli 27 anni, prese le redini dell’azienda fondata dal suocero Philippe nel 1772. In un’epoca in cui alle donne non era concesso neppure dirigere un’impresa, lei lo fece con energia, acume imprenditoriale e una visione capace di sfidare convenzioni, guerre e blocchi continentali, conquistando le corti d’Europa, in particolare quella degli Zar. Inventò la table de remuage (1816) per chiarificare naturalmente il vino, creò il primo Champagne millesimato (1810) e codificò il rosé d’assemblage (1818), unendo vini rossi e bianchi con risultati sorprendenti. I suoi contemporanei la soprannominarono “La Grande Dame de la Champagne”.
La cuvée de prestige nacque con la vendemmia 1962, su idea dello Chef de Cave Charles Delhayes, e fu lanciata ufficialmente nel 1972 per celebrare il bicentenario della Maison. Il nome, tributo alla fondatrice, porta con sé la sua impronta: eleganza, forza e visione. Da allora ogni annata ambisce a unire finezza ed energia, verticalità e cremosità, con il Pinot Noir come protagonista assoluto.
Oggi La Grande Dame rappresenta la massima espressione dello stile Veuve Clicquot. Didier Mariotti, Chef de Cave, seleziona i Pinot Noir di cinque Grand Cru della Montagne de Reims — Verzy e Verzenay per tensione ed eleganza, Bouzy, Aÿ e Ambonnay per corpo e profondità — e li affianca agli Chardonnay di tre villaggi Grand Cru della Côte des Blancs: Avize, Le Mesnil-sur-Oger e Oger, che apportano freschezza e verticalità. Come ama sottolineare: «La magia dell’assemblaggio sta nell’enfatizzare i vini per ottenere equilibrio e armonia».
A oltre due secoli di distanza, l’eredità di Madame Clicquot vive nei vini e nella cultura della Maison, nella sua estetica e vocazione internazionale. La Grande Dame è un incontro tra genio e tenacia, tradizione e audacia, in linea con il pensiero della fondatrice: «Il mondo è in eterno movimento, e noi dobbiamo inventare le cose di domani».
Quattro annate in magnum: la memoria del tempo
Ci sono degustazioni che non si limitano a raccontare un vino, ma disegnano una linea del tempo, facendo emergere il carattere delle annate attraverso la personalità di una cuvée leggendaria. La Grande Dame, nella sua veste millesimata, si rivela come un archivio vivente di clima, terroir e interpretazione dello Chef de Cave.
Durante Le Grand Tasting 2024 organizzato a Parigi da Bettane+Desseauve, una masterclass guidata da Didier Mariotti ha offerto l’occasione rara di affrontare una verticale in magnum di quattro annate storiche: 1996, 1995, 1993 e 1990.
Conservate per decenni nelle crayères della Maison, queste bottiglie raccontano l’opera del tempo con una ricchezza aromatica che abbraccia pasticceria e torrefazione, tabacco e frutta secca, scolpita da un affinamento paziente e rigoroso.
Quattro millesimi, quattro identità: la tensione verticale del 1996, l’equilibrio misurato del 1995, la fragranza delicata del 1993 e la sontuosità solare del 1990. Un viaggio nelle sfumature e nelle emozioni che solo La Grande Dame sa offrire, con un linguaggio che parla di terroir, di clima e della mano che lo interpreta.
Il formato stesso è parte della magia: la magnum è la custode ideale dell’evoluzione dello Champagne. La Maison, da sempre attenta alla scienza del vetro e del tempo, ne esalta il valore per la lentezza evolutiva e l’equilibrio tra volume e pressione, proteggendo il vino da sbalzi termici e luce, preservandone freschezza ed effervescenza.
La Grande Dame non è solo uno Champagne: è un simbolo culturale, un tributo alla forza femminile, all’innovazione e alla libertà di osare. Solarità, eleganza e audacia: in una parola, Clicquot.
Degustazioni in magnum
La Grande Dame 1996 –L’intensità della tensione
64% Pinot Noir, 36% Chardonnay – Dosage 5 g/l – Dégorgement 2021 (DT) Annata memorabile, segnata da acidità senza precedenti e maturità ottimale. All’olfattiva emergono mandorle tostate, agrumi canditi, fiori bianchi, frutta esotica, datteri, albicocca, mirabelle, spezie fini, patchouli e legni orientali. Profondità che si costruisce su strati di caramello, cioccolato al latte, torrefazione, sottobosco e pasticceria, tra nocciole, burro, vaniglia e caffè. Al palato, energia e ricchezza si muovono su una trama minerale iodata; la freschezza impressiona per tensione e precisione. Le note agrumate si fondono con la salinità della chiusura, in un finale vibrante e lunghissimo.
La Grande Dame 1995 –L’equilibrio classico
67% Pinot Noir, 33% Chardonnay – Dosage 9 g/l – Dégorgement 2024 (RD) Annata regolare e soleggiata, con uve sane e concentrate. All’olfattiva offre frutta matura e agrumi canditi, spezie dolci, frutta secca e tabacco biondo, con sfumature di brioche, biscotto e mandorla amara. Seguono accenti erbacei, camomilla, tiglio, arancia sanguinella, cumino, pepe, zafferano, con tocchi gessosi e fumé, legno di cedro e un ventaglio balsamico. Al palato, freschezza, rotondità e salinità trovano equilibrio: l’agrumato vivifica la struttura e accompagna a un finale minerale, percorso da un’eco di mandorla amara. È il millesimo della compostezza: verticale, misurato, più architettonico che fruttato.
La Grande Dame 1993 – La finezza fragrante
66% Pinot Noir, 34% Chardonnay – Dosage 8 g/l – Dégorgement 2024 (RD) Inverno clemente ed estate secca seguita da piogge hanno dato vita a un’annata di sobria eleganza. Il bouquet si apre con lavanda e caprifoglio, seguiti da mela, pera e mirabelle, quindi liquirizia, incenso, pino e sandalo. Le nuance empireumatiche si intrecciano a cedro, noci, anacardi, mandorle tostate, cera d’api, moka e caramello salato. Biscotti alla vaniglia e nocciola incontrano eucalipto, cacao, menta ed erbe aromatiche. Al palato, freschezza e tensione sono guidate da un’acidità perfettamente integrata, per un sorso denso ma nervoso che segue fedelmente la traccia olfattiva fino a un finale salato e lunghissimo, cesellato dalla mineralità.
La Grande Dame 1990 –La maestosità solare
61% Pinot Noir (5 Grand Cru: Aÿ, Bouzy, Ambonnay, Verzy e Verzenay), 39% Chardonnay (Avize, Le Mesnil-sur-Oger, Oger) – Dosage 8 g/l – Dégorgement febbraio 2019 (RD Magnum) Annata eccezionale, soleggiata e armoniosa, la prima a essere imbottigliata anche in magnum e jéroboam. All’olfattiva domina un elegante fumé, con tostature, sottobosco e tartufo, agrumi canditi e caffè in torrefazione, frutta secca e tabacco biondo, seguiti da pietra focaia, grafite, miele, vaniglia e pasticceria. Al palato, la struttura setosa accoglie una freschezza viva, la mineralità salina sostiene un sorso complesso e persistente, dove forza ed energia si rivestono di sensualità ed equilibrio. La cremosità segna l’attacco, la dolcezza del frutto sostiene il centro, e la chiusura minerale conclude con maestosa eleganza.
IMG_0123.jpg1.79 MB 🔗 Scopri di più su Veuve Clicquot e La Grande Dame su: 🌐 www.veuveclicquot.com